Indagine sul Sacro i punti di vista di Arianna Giorgi

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Gabriele Landi: Secondo te il tema del sacro ha ancora una sua importanza nell’arte di oggi e nel mondo in cui viviamo?

Arianna Giorgi: Caro Gabriele, chiedendomi se, secondo me “il tema del sacro ha ancora una sua importanza nel mondo che viviamo”, mi sento messa di fronte a un bivio. Da una parte c’è “il tema”, dall’altra c’è il sacro.

Sul tema non so bene cosa dire. Infondo non spetta all’artista definire temi ma, piuttosto, inseguire necessità. Talvolta tema e necessità si corrispondono come, credo, in questo caso.

Sul sacro, dato che, ovviamente, non possiedo gli strumenti culturali sufficienti per affrontare un concetto così vasto, misterico ed enigmatico, posso solo risponderti con i pochi rudimenti che possiedo, i quali si basano essenzialmente sul principio di fondo che “è sacro tutto ciò che non è profano” tralasciando l’iconografia specifica dei due aspetti nel corso della storia dell’arte.

Sostando, cioè, sul limite che separa ciò che ci è familiare da ciò che è ignoto.

Dunque, l’arte, come appartenente all’umanità, cos’avrebbe a che fare col sacro?

Forse il desiderio. La spinta a cercare qualche cosa che ci dia sollievo di fronte all’opprimente lacuna esistenziale.

L’arte è desiderio, appartiene ancor più al tempo del procedere che all’oggetto che ne deriva.

Procedendo con desiderio, si incontrano momenti di verità.   L’opera d’arte come tale è un momento di verità relativa. Non dà risposte ma suscita domande, similmente a come i riti antichi, o sciamanici, o l’esperienza nel tempio consacrato possono essere, o essere stati, momenti di fede, di emozione, di stupore, di interrogativi. Mai di certezze.

In questo senso, nella continua ricerca tra l’essere e l’esserci, nell’esplorare il senso della vita, nel bene ma anche nel male, in questa primordiale tensione connaturata all’uomo, credo ci sia sempre stata una forte corrispondenza tra arte e sacro.

Per quanto detto, dal mio punto di vista, il sacro non solo è importante ma lo è soprattutto in momenti come questi, per ciò che, negli ultimi anni, è successo globalmente, che ci ha ricordato la nostra vacuità esistenziale, la nostra fragilità materiale. Il paradosso fra la limitatezza della vita terrena e il concetto di infinito.

Arianna Giorgi
Arianna Giorgi